24 Feb 18

Il Buran e i cambiamenti climatici

I termini Burian, Burano e Buriana non esistono nella nomenclatura meteorologica, mentre il Buran è un vento gelido e secco tipico della Siberia orientale e della Mongolia, spiega il climatologo Massimiliano Fazzini, docente dell’Università di Camerino e Ferrara ed esponente dell’Associazione Italiana di Geofisica e Geomorfologia. Le fenomenologie delle prossime ore dovrebbero essere complessivamente modeste, continua, l’aria sarà molto fredda ma secca dunque il pericolo più impellente per la popolazione sarà il ghiaccio e ad essere eccezionale sarà la durata dell’ondata di freddo, visto che il primo marzo entra la primavera meteorologica. Dovremmo abituarci sempre più a queste anomalie meteo climatologiche, con ogni probabilità strettamente dipendenti dal riscaldamento globale in atto e la popolazione dovrà adattarsi a tali nuove condizioni ed anzi beneficiarne attraverso una politica di gestione dell’ambiente che i Comuni hanno iniziato a perseguire anche mediante la redazione di Piani di Adattamento ai cambiamenti climatici e ai contratti di fiume-lago-costa. Rischi idrogeologici e pericoli valanga saranno molto alti, secondo il climatologo. E poi danni a piante ed animali. I mandorli già in fiore e le gemme di albicocchi e peschi in fase di apertura rischiano di essere compromessi dalle basse temperature, spiega Coldiretti, a soffrire sono anche le orticole in pieno campo dai cavoli alle verze, dalle cicorie ai broccoli, con danni nell’agricoltura italiana nell’ultimo decennio di 14miliardi di euro. L’ondata di gelo arriva dopo un mese di gennaio caldo con temperature massime di 3,3 gradi superiori alla media storica e un 2017, classificato in Italia come il sesto più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,16 gradi la media di riferimento, secondo dati Cnr. Si moltiplicano eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ma intense, repentini passaggi dal sereno al maltempo, siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, alternando gelate a picchi di calore anomali. Dovremo adattarci al clima che muta, sarà la normalità.