01 Dic 17

Il 5G e l’europeismo statico aquilano

La sperimentazione del 5G dovrebbe rivoluzionare il modo di vivere all’Aquila. Migliorare come a Milano, Matera, Prato e Bari, città pilota, i servizi al cittadino. Dovremmo diventare smart ed alzare la qualità della vita oggi ai minimi storici. Potremmo fare di meglio. Conoscere il ridisegno europeo dei territori regionali, che attraverserà interi Stati, intercettare le risorse nei bilanci Ue e puntare all’avanguardia: ma perché è così difficile? Dello scacchiere internazionale L’Aquila non se ne preoccupa. Dal capoluogo adriatico si lavora alla Nuova Pescara, che accorperà tre Comuni e alla macroregione adriatico ionica con probabile Pescara capitale, invece di Ancona, vista anche la costruenda eccellenza ospedaliera nell’area Chieti Pescara. Il concetto di capoluogo di Regione potrebbe scomparire, il mondo va avanti velocemente, si costruiscono reti ed alleanze per contare di più, si ragiona in Ue con contatti quotidiani e L’Aquila ancora non s’interroga sul proprio ruolo futuro. E’ l’Europa a promuovere nuovi accordi tra Stati per i quali sono previste risorse, dovremmo decidere quali aree interne agganciare per altre possibilità economiche invece di cavalcare il solito scippo della costa, persi in una staticità dormiente anziché scegliere una dinamicità produttiva, così come descrisse qualche anno fa D’Alfonso, il nostro bivio sul disegno di legge regionale, L’Aquila capoluogo. Dovremmo cominciare dalla città territorio e dialogare con l’anello dei Comuni limitrofi, così come suggerito dal recente confronto di Articolo 1 – Mdp L’Aquila per pianificare e decidere con loro e cominciare ad ampliare i nostri angusti confini. Soprattutto mentali. La Nuova Pescara nascerà dal 2019 con la fusione di Montesilvano, Pescara e Spoltore, 200mila abitanti,  nuove opportunità finanziarie e strategiche. Noi parliamo di Arischia e Pianola, ieri l’ultima prova con la maggioranza in Consiglio comunale. Il 5G con nuove idee di mobilità, sostenibilità, sicurezza, qualità di vita, salute, servizi ed nuova visione d’insieme, potrebbe darci una mano a pensarci come città europea, ma la strada pare tutta in salita.