08 Mar 19

Ama spa, sette milioni in cinque anni

Sette milioni di euro in cinque anni è l’investimento di Ama spa, l’azienda partecipata al cento per cento dal Comune dell’Aquila che gestisce il trasporto pubblico locale, per il piano industriale 2019/2023.
Illustrato dall’amministratore unico Giammarco Berardi con l’assessore Carla Mannetti ed il tecnico Augusto Equizi.
Una parte dei finanziamenti sarà destinato al rifacimento del piazzale e dell’immobile sede della società con la sostituzione della copertura in amianto dei capannoni per obblighi di legge e per installare pannelli fotovoltaici che permettano di ricaricare con energia pulita i pullman elettrici su cui si è deciso di investire. Altre risorse serviranno, invece, ad introdurre nuovi mezzi, riducendo la vita media della flotta e, così, aumentando la qualità del servizio e riducendo le spese di manutenzione, ha spiegato Berardi.
Per Carla Mannetti una riorganizzazione complessiva del trasporto pubblico locale nel cuore del Piano urbano per la mobilità sostenibile, Pums, che contiamo di approvare entro la fine di agosto.
Un’azienda che vorrebbe farcela da sola e con investimenti propri, le perdite nel 2018 si sono ridotte speriamo in un pareggio di bilancio alla fine del 2019 e la crescita verso il 2023, ha spiegato Equizi.
Migliorare la percezione dell’azienda da parte dell’utenza, valorizzare i lavoratori ed investimenti certi con maggiore sicurezza economica e finanziaria, sono gli obiettivi guida del quinquennio.
Si punta ad un servizio più smart, con il conta passeggeri nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, la convenzione con il Gran Sasso Science Institute per una piattaforma informatica, dovrebbe fondere cultura, turismo e trasporti così da avere ogni informazione utile con una appa sul telefonino.
Infine la fusione di Ama in Tua, l’azienda di trasporto pubblico regionale che ha chiuso in passivo. La Mannetti ha assicurato che ogni scelta sarà condivisa con le rappresentanze sindacali e con i lavoratori, la proprietà non sarebbe intenzionata a fondere, ne risentirebbe una gestione poco vicina alla città e decentrata a livello decisionale, ma se la maggioranza dei dipendenti volesse fare ancora la fusione, l’amministrazione si determinerà di certo in questo senso.
Una decisione ancora non è stata presa, contano di far rifiorire l’azienda così da renderla solida e più affidabile con maggiori certezze sia per i dipendenti che per l’utenza.