02 Ott 19

Indagini archeologiche su Amiternum

Il Comune dell’Aquila sosterrà la campagna di indagini archeologiche sul sito di Amiternum, condotta dall’Università dell’Aquila su concessione della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per L’Aquila e il cratere, con un impegno economico di 25mila euro.
Lo ha stabilito la giunta comunale, accogliendo una proposta deliberativa del sindaco Pierluigi Biondi.
Attraverso questo atto deliberativo, preliminare ma fondamentale ai fini del percorso, ha dichiarato il sindaco Biondi, la Giunta si è determinata a sottoscrivere un accordo finalizzato alla valorizzazione dell’area, per la durata di tre anni, condividendone e approvandone le linee programmatiche di base. Siamo già al lavoro con l’Università e la Soprintendenza per la predisposizione dell’accordo attuativo che andremo a sottoscrivere a breve.
L’area interessata dalle indagini archeologiche dell’Università è quella già oggetto di ricerche recenti, dalla quale sta emergendo l’antica cattedrale di Amiternum, di epoca tardo antica.
Si tratta di un sito che può ancora riservare scoperte molto interessanti e utili a indagare la storia dell’antica città sabina di Amiternum, con particolare riferimento alle ultime fasi di vita dell’abitato, spostate in avanti di diversi secoli rispetto alle informazioni che avevamo, proprio grazie ai risultati delle campagne di indagini archeologiche condotte negli ultimi anni.
Questa sinergia con l’ateneo, e in particolare il dipartimento di Scienze umane, e la Soprintendenza, che, come ripeto, andremo a strutturare con la sottoscrizione dell’accordo attuativo, riveste un’importanza strategica nell’ambito delle politiche di valorizzazione del territorio ai fini culturali e turistici, promuovendo e implementando la conoscenza di un’area archeologica che racconta una pagina straordinaria e inedita della nostra storia e del nostro passato millenario. Torno a ringraziare, ha concluso il sindaco, la soprintendente Alessandra Vittorini e la sua struttura, la rettrice uscente Paola Inverardi, il direttore del dipartimento di Scienze umane Simone Gozzano, il professor Fabio Redi, che ha diretto le precedenti campagne di scavo, e il dottor Alfonso Forgione che ne ha raccolto il testimone.