20 Mar 19

Beni culturali e l’incapacità di spesa

Se chiese e monumenti, il Castello cinquecentesco o il Teatro non torneranno presto a vivere, difficilmente potranno fare di meglio, isolati e soli, negozi, bar e residenti.
Il dato edulcorato è stato però sfoggiato in una recente conferenza stampa dal Segretariato, Sovrintendente unica, Alessandra Vittorini e tutti gli attori protagonisti del Mibac, a rileggere il quale, resta da spiegare la marginale capacità di spesa che costerà la rinascita.
E non solo per il decennale del sisma del 2009.
Le uniche chiese restituite alla città capoluogo sono il frutto dell’intervento dell’Eni, per la Basilica di Collemaggio, di Montepaschi di Siena per la Basilica di San Bernardino e del Governo francese per le Anime Sante. Così come il Governo russo sostiene Palazzo Ardinghelli.
Il Duomo con la cattedrale di San Massimo resta un fantasma scheletrico che a dieci anni dal sisma ricorda a tutti noi quanto sia mancato lo Stato e quanto poco sia riuscito ad interagire con gli interessi della Curia, per la ricostruzione di beni considerati privati, ma che privati non sono.
Stessa vergognosa storia per la chiesa di Santa Maria Paganica.
Lo Stato e le Sovrintendenze, con il Segretariato e le varie articolazioni, hanno avuto una capacità di spesa certificata ed ufficiale, rispetto ai finanziamenti delle varie delibere Cipe, a dir poco deprimente, e cioè pari all’1.39%, sulla Cipe 112 del 2017, per 70 interventi da fare con quasi 49milioni di euro e non abbiamo speso neanche le briciole, ed ancora una capacità di spesa del 7.67% sulla Cipe 77 del 2015 per 55 interventi, quasi 57milioni di euro da spendere e pagati alle imprese poco più di quattro.
Le uniche capacità vincenti risalgono praticamente agli interventi della Protezione civile, sia nel 2009 che nel 2016, ed ai primi appalti della delibera 43/2012 praticamente chiusi.
Una comunità non può non rinascere con questi luoghi.
Citare il Palazzo dell’Emiciclo o l’Amphisculpture al Parco del Sole tra i successi delle Sovrintendenze non aiuta a capire dov’è il problema di tanti ritardi, visto che l’Emiciclo è andato avanti grazie alla determinazione della dirigenza regionale e la scultura ambientale con l’artista Beverly Pepper ed il complesso lavoro di riqualificazione dell’Eni.
Quindi leggere la soddisfazione delle Sovrintendenze che scrivono ufficialmente la città si presenta al decimo anniversario del sisma con il suo centro storico in avanzato stato di ricostruzione. Oltre 25 monumenti restaurati 320 aggregati approvati, di cui 55 nel cratere, in gran parte ultimati per un totale di quasi un miliardo e 300milioni di contributi, vuol dire fare sfoggio di suggestioni senza voler indugiare sulla realtà vera e sul dramma dei ritardi nella ricostruzione pubblica ma sono passati dieci anni, non un giorno, da quella terribile notte.