13 Set 19

Con 600mila euro da noi ci esce tutto

Perdonanza, Festival Jazz, Notte dei ricercatori, Festival della montagna e Cantieri dell’Immaginario, sono stati finanziati per complessivi 600 mila euro pubblici.
Il Festival degli Incontri, per 700mila euro, ha assicurato una quattro giorni con Zerocalcare, che peraltro sarebbe venuto gratis, e Saviano, del quale non conosciamo ancora il cachet.
Due ospiti sicuri, su dodici, ad un mese dall’evento preannunciato come di grande richiamo.
Ma dov’è l’evento?
Dalla polemica accesa di questi giorni non abbiamo ancora capito i quasi 400mila euro per gli ospiti a chi andranno, i 110mila euro per la comunicazione e la promozione, da investire quando? che manca un mese?, ed i 100mila euro per i palchi e service chi li incasserà.
Ed ancora gli oltre 130mila euro per la direzione artistica come si sostanzieranno. Le consulenze per chi saranno e perché i service sono stati tutti dirottati su Roma, quando qui da noi, ci sono piccole società capacissime di reggere reading.
In cambio del supporto del Comune, aggratis, occupazione di suolo pubblico, aggratis, e luoghi tutti ancora da prenotare ad un mese dall’evento. No, in effetti non abbiamo l’anello al naso.
Non c’è un bilancio di previsione, un preventivo, una lettera d’incarico, un cachet reso pubblico, è tutto un dire e non dire, un rimarcare e poi schivare, un è tutto pronto però non lo è, un stavamo lavorando da due anni ed è saltato tutto, ma il lavoro di questi due anni agli aquilani non è stato mostrato. Questa è la verità.
Lo sappiamo bene anche noi, qui in provincia, che lavori e progetti realizzati con i fondi per la ripresa sono pagati a rendicontazione, cioè li anticipiamo di tasca nostra e poi ci rimborsano, ma davvero dovremmo fare un’eccezione ed anticipare a chi non ha neanche il garbo di mostrare la lista della spesa?
Da noi con i 600mila euro, a torto o a ragione, piaccia non piaccia, facciamo Perdonanza, Festival Jazz, Notte dei ricercatori, Festival della montagna e Cantieri dell’Immaginario, vuoi mettere l’eleganza di Paolo Fresu? O lo stile del maestro De Amicis?
In queste ore sentiamo solo di fondi dovuti, ricche spettanze obbligate, lauti introiti ed indennità impegnati per un pot pourri di ombre cinesi tutte da materializzare e sulla pelle degli aquilani si alza la voce. Senza spingermi oltre per il rispetto che dobbiamo alle vittime del sisma.
Avessimo visto finanziato un Festival dei Due Mondi, di qualità tale, da aprire L’Aquila al mondo per gli anni a venire, ci saremmo tolti il cappello. Saviano non Saviano. Ma stando alle carte che ancora non vediamo, almeno un po’ di imbarazzo, da parte delle organizzatrici, lo proverei.