28 Ott 19

Con l’orsa Barbara prima del letargo

Era già stata chiamata Barbara ad una prima cattura nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
È un’orsa che ora ha un radio collare gps che consentirà di monitorare i suoi spostamenti nei prossimi mesi.

È stata catturata di nuovo nei giorni scorsi nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, dopo un attento monitoraggio che ne aveva rilevato la presenza nei boschi sopra Pettorano sul Gizio, nel periodo in cui l’iperfagia, la fase durante la quale gli orsi mangiano molto per accumulare grasso prima del letargo invernale, l’aveva evidentemente portata a mangiare negli abbondanti fruttiferi, presenti nella Riserva, confermando la grandissima importanza di quest’area per la popolazione dell’orso bruno marsicano, insieme a quella del Parco Nazionale della Maiella, ad oggi, le principali aree di espansione dall’areale storico del Parco d’Abruzzo.

Barbara è una femmina di 5 anni, pesa circa 120 chili e, da oggi, grazie ai dati raccolti dal radio collare, potrà aiutarci ad acquisire informazioni importanti anche sul processo di espansione della popolazione all’interno del suo areale potenziale e dove, in definitiva, si gioca la partita della conservazione di questa specie, rivela una nota del Parco nazionale d’Abruzzo.

Dati concreti, acquisiti dai tecnici delle tre aree protette in grado di mostrare spostamenti, abitudini, e anche le criticità che l’orsa incontrerà sul suo cammino prima di iniziare il letargo invernale, così come al suo risveglio fino al periodo riproduttivo primaverile, che potrebbe segnare l’avvio di una nuova fase e, magari, la nascita di cuccioli.

Per gli orsi, gli spostamenti, e con essi le esigenze di conservazione e di gestione, richiedono capacità di vedere e pensare oltre i confini amministrativi.

La cattura di Barbara è il frutto di una buona sinergia tra alcuni dei principali enti preposti alla tutela ed alla conservazione dell’orso marsicano su scala vasta, pensata, organizzata, e realizzata tra i tecnici del Parco d’Abruzzo, che avevano monitorato e catturato l’orsa già una prima volta, in un contesto di particolare difficoltà a Villetta Barrea, quelli della Riserva, che hanno rilevato la presenza dell’orsa e l’hanno monitorata nelle scorse settimane, e quelli del Parco della Maiella, che hanno gestito la cattura, e l’applicazione del radio collare, in collaborazione con i tecnici della Riserva.

Una sinergia che ha portato frutti e che rappresenta solo uno dei risultati dell’intensa e proficua attività di collaborazione tecnico/istituzionale che i tre enti hanno messo in campo, dalla rete di monitoraggio dell’orso bruno marsicano in Abruzzo e Molise alla diffusione capillare di sistemi di prevenzione dei danni, dai gruppi di intervento al coordinamento delle ricerche scientifiche, un sistema di supporto vicendevole e duraturo che mira a consolidare le condizioni migliori possibili per la sopravvivenza dell’orso in un areale che, finalmente, sembra essere in graduale espansione.