12 Ott 18

Ex caserme, i termini reali dell’intesa

E’ del 20 aprile scorso, la lettera con cui il sindaco Pierluigi Biondi scrive all’Agenzia del Demanio, alla Sovrintendenza, alla Camera di Commercio, alla Regione e alla Provincia, alla Asl e all’Università dell’Aquila per una cabina di regia sulla Città pubblica. Un tavolo di confronto per concertare una rigenerazione urbana. Gli immobili pubblici costituiscono un enorme patrimonio storico ed architettonico, oltre che economico se opportunamente valorizzati e gestiti, scriveva il primo cittadino, ad oggi sono molteplici le istanze che provengono dai vari pezzi della pubblica amministrazione genericamente intesa, così come molte istituzioni pubbliche cercano luoghi dove ricollocarsi essendo costrette a sostenere canoni di locazione gravosi, drenando utilissime risorse ai servizi. E’ per questo motivo che si ritiene indispensabile ottimizzare le varie attività attraverso una sorta di cabina di regia della Città pubblica, conferendo all’Agenzia regionale del Demanio il ruolo di coordinatore, anche promuovendo una normativa speciale per L’Aquila ed il cratere, sulla falsa riga del federalismo fiscale demaniale applicato, però, al livello locale, come già fatto per la locazione agli enti territoriali degli immobili Fip. A quella lettera avrebbe peraltro dato riscontro solo la Sovrintendenza. Risponde così, Biondi, alle provocazioni dell’ex Cialente intervenuto qualche giorno fa sulla mancanza di pianificazione, sulla localizzazione del Cotugno e sul progetto, dato per chiuso, del polo scolastico all’ex Caserma Rossi. A leggere tuttavia i carteggi resi noti, non sembra proprio così.

Riguardo il Protocollo d’Intesa sul passaggio al Comune dell’ex caserma De Amicis, in via San Bernardino e della Rossi al Torrione, l’allora direttore dell’Agenzia del Demanio Stefano Scalera, consigliò ulteriori approfondimenti in un tavolo tecnico. L’operazione non avrebbe garantito il rispetto dell’equilibrio economico, ma soprattutto, scriveva al Comune a marzo del 2013, interessa immobili necessari alle esigenze  logistico funzionali delle amministrazioni dello Stato.

Il tavolo fu convocato dal direttore regionale Edoardo Maggini, nel gennaio 2017, anche per definire la destinazione finale della Caserma Rossi, alla fine del mese, Cialente, diede per definitivo l’accordo con il quale la Caserma Rossi sarebbe stata trasferita al Comune dell’Aquila e ove necessario all’Adsu o altri enti e uffici pubblici purché il Comune avesse  assicurato la realizzazione della nuova officina del nono reggimento presso la caserma Campomizzi, convocando una nuova riunione per l’8 febbraio seguente.

Tuttavia qualche giorno prima, il vice direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Marcello Bosica, vincolò l’operazione  al rilascio della caserma Rossi da parte della Difesa e per questo è necessaria, scrisse, sia la realizzazione delle officine nella caserma Campomizzi, sia la riallocazione delle strutture Adsu attualmente nella caserma Campomizzi. L’Agenzia chiese poi chiarezza definitiva, un indirizzo da parte della politica cittadina e le necessità tecniche, chiese ancora un piano concreto per le scuole da parte del Comune e della Provincia, tale piano, scriveva, condiziona tutto il resto dell’operazione. Per quanto già verificato esistono ampi margini per attivare compensazioni e permute delle proprietà tra Stato e Comune e tra Stato ed altre amministrazioni per il soddisfacimento delle reciproche esigenze. In tale ottica è possibile perseguire la linea della sostituzione edilizia degli edifici irrimediabilmente inagibili e del recupero per quelli d’interesse storico. Anche in questo caso, concludeva, è necessario capire definitivamente quali sono gli immobili che possono essere definitivamente presi in considerazione.


Altro che accordo fatto
, per il sindaco Biondi, che in conferenza stampa ha invece spiegato cosa ha fatto lui:
Un nuovo protocollo d’intesa specificato nel dettaglio tra finalità e referenti.

Calendarizzato gli incontri, il primo il 25 gennaio 2018, il secondo il 19 febbraio, avviando le attività che l’Agenzia del Demanio prescriveva, ed in particolare lo spostamento dell’officina dalla Rossi alla Campomizzi e la permuta degli edifici di proprietà della Difesa a Villa Gioia, che sono stati demoliti per realizzare il parcheggio a servizio del Tribunale.

Un terzo incontro il 12 aprile, ed un quarto ed ultimo il 27 giugno scorso, con la definizione dell’intesa sottoscritta dal Ministero della Difesa, che ha formalizzato l’accordo attuativo definitivo che andranno ad approvare. Il Comune dell’Aquila avrà la disponibilità del 60% della Caserma Rossi e l’Agenzia del Demanio terrà il 40% per ricollocare alcuni uffici come l’Agenzia delle Entrate attualmente in via Filomusi Guelfi, ha spiegato Biondi.

Nella Rossi andrebbero alcune scuole, per esempio l’Itas di viale Duca degli Abruzzi, dove la Provincia collocherebbe i Geometri, ma secondo Biondi nell’area ci sono già la Carducci, la Giovanni XXIII e il progetto dell’Università sull’ex San Salvatore. Potrebbero essere accorpate lì, anche le cinque scuole tra il Torrione e San Francesco. C’è comunque da ragionarci, ma in centro storico andrebbe almeno una scuola elementare ed una media.

A breve dovrebbe uscire la pianificazione scolastica ufficiale con una delibera di Giunta.

Era già stato previsto, ora è ufficiale, di ricollocare i militari residenti in via Filomusi Guelfi, che cedettero il sedime per farne un parcheggio a servizio del Tribunale, nelle case comunali di via Giovanni Di Vincenzo oggi in demolizione, ma andrà individuata la porzione da cedere in Consiglio comunale. Il contributo gestito dal Provveditorato per ricostruire quelle palazzine a Villa Gioia dovrebbe servire invece a realizzare l’officina alla Campomizzi.

Nell’ex caserma De Amicis a San Bernardino, il Provveditorato alle Opere pubbliche realizzerà come noto la sede della Soprintendenza, del Segretariato e l’Archivio di Stato. Da capire ancora se l’Archivio andrà nel masterplan del recupero dell’ex San Salvatore oppure no.


Manca l’Adsu
, dal post sisma alla Campomizzi, che dovrà ricollocare i 385 studenti in parte nella Casa dello Studente, prevista all’ex San Salvatore (120 posti), a Casale Marinangeli (60 posti) e nell’ex clinica universitaria di Viale Duca degli Abruzzi (200 posti circa).