02 Mag 18

Fondazione Carispaq per le donne

Si è svolta all’Aquila la quarta edizione del Premio Fondazione Carispaq per la Solidarietà dedicata quest’anno, al tema della violenza contro le donne.
In questa fase storica, ha dichiarato Marco Fanfani, presidente della Fondazione Carispaq, caratterizzata da tante forme di violenza, certamente quella contro le donne e i minori è tra le più efferate ed ignobili. Madrina della manifestazione Serena Dandini (nella foto), il suo libro e spettacolo Ferite a morte, è nato, ha spiegato, dalla volontà di dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora può salvarsi.
Nel 2018 sono oltre venti le donne uccise e 114 i femminicidi nei primi dieci mesi del 2017.
Il Premio Fondazione Carispaq per la Solidarietà 2018 è stato assegnato al Centro antiviolenza dell’Aquila Donatella Tellini, cell. 3400905655 mail: centroantiviolenza.laquila@gmail.com; che fa parte della rete nazionale Di.Re. e da dieci anni è un luogo di accoglienza.
In questi dieci anni abbiamo accolto 450 donne, ha spiegato la presidente Simona Giannangeli, che hanno svolto il percorso di accoglienza insieme alle operatrici, nonché con le avvocate e le psicologhe quando lo hanno richiesto. Circa 120 donne invece, si sono rivolte al Centro senza poi intraprendere un percorso. In maggioranza sono cittadine italiane e nel caso di donne migranti, più della metà legate ad uomini di cittadinanza italiana.
La commissione del Premio ha  voluto assegnare due menzioni speciali. Al Centro antiviolenza e Casa delle Donne di Sulmona La Libellula, tel. 0864 566918 mail: cav.libellula@alice.it; per il lavoro svolto con la Casa rifugio, istituita nel 2005, che ad oggi ha ospitato 34 donne e 42 minori, in maggioranza italiani, di età compresa fra 0 e i 18 anni che hanno assistito a violenza, hanno subito maltrattamenti e abusi sessuali.
La Libellula dall’apertura, nel 2008, ad oggi, ha accolto 254 donne.
Menzione speciale anche per l’associazione di Avezzano Liberi per Liberare, cell. 368 7435310 mail: liberiperliberare@virgilio.it; che da moltissimi anni si occupa delle donne svantaggiate perché spesso mogli, madre o sorelle di uomini detenuti e quindi in condizioni di estrema fragilità sociale.