06 Mar 19

Giunta Biondi, un rimpasto di appetiti

Entro la settimana si chiuderà anche il rimpasto della Giunta Biondi al Comune dell’Aquila. Restano al loro posto Carla Mannetti ed Alessandro Piccinini, espressioni certe di Fratelli d’Italia, e senz’altro Monica Petrella.
Mancano due donne ma gli appetiti dei partiti non contemplano l’ingresso delle quote rose. Per cui la Lega, che cavalca l’onda del successo elettorale che continua a mietere, vuole tre assessorati. Punto. Ferella e Taranta, al posto rispettivamente di D’Eramo e di Imprudente sicuri, il terzo posto alla Del Beato. Senza terzo posto niente Del Beato.
Stessa storia per Insieme per L’Aquila, resta in prima linea Colonna, scalpita per entrare Silveri junior. Non si sa ancora bene cosa farà Azione politica, Bignotti potrebbe uscire per ragioni personali, ma non è ancora chiaro se il movimento avanzerà posizioni risarcitorie rispetto all’esclusione dalla Giunta Marsilio in Regione. Sempre più lontana, invece, l’ipotesi di Daniele vice sindaco. Comunque donne non se ne vedono e neanche se ne parla ma il punto è una squadra di governo civico che dovrebbe rilanciare l’azione amministrativa. A guardare il livello del dibattito consiliare vorremmo andare tutti a casa, parliamo di gente che potrebbe mettere all’angolo Biondi, per cui o si farà come dicono loro oppure al voto anticipato. Certa, soprattutto la Lega, che governerebbe con, chessò, il 99,9% dei voti. Rischia di entrare in Giunta una politica alla prima esperienza consiliare, persone che ancora non capiscono dove sono, poi dovranno capire cosa fare, se ne avranno voglia, e siamo a quasi due anni dall’insediamento di Biondi, finiranno il mandato senza alcun rilancio. Anzi, senza il lancio di un’azione amministrativa perché non si vedono cavalli di razza.
L’attività consiliare resta ignorata da mesi, le commissioni consiliari si saranno riunite sì e no due volte, c’è la Statuto che licenzia anche Regolamenti che avrebbe molto da aggiornare a livello normativo oppure la terza, per il sociale, che potrebbe affrontare i temi caldi della sanità, che Biondi rilancia in solitaria giorno dopo giorno, ma nulla, tutti girati con la testa altrove, alle regionali, a capire quale poltrona toccherà a chi, a sistemarsi bene sulla sedia per lasciarla calda ai successori in Comune, intanto si siedono poi ci si pensa.
Per non parlare della quinta commissione, la garanzia e controllo, sulla quale, dovrebbe essere il sale di una democrazia civica, evitiamo qualsiasi ragionamento per carità di patria. Il primo rodaggio della Giunta Biondi, composta dai nomi imposti dai partiti non è andato bene, il secondo, con i nomi che circolano, rischia un flop, mentre dall’alto dell’assise civica, muovono le mazze consiglieri eletti con poche decine di voti che pure hanno in pugno una città capoluogo di Regione da ricostruire. Il sindaco dovrà avere la forza di mettere all’angolo chi preme solo per un incarico senza il minimo timore di amministrare una città difficile e di salire su un treno in corsa, del quale non sa nemmeno se va a vapore o a carbone.