12 Mar 20

La campagna di Russia dei lavoratori

12 Marzo. Mentre i politici si occupano di risarcire certe partite Iva o del campionato di calcio o dello Sblocca cantieri, cose importanti ma non prioritarie, ci sono milioni di persone costrette a lavoro, un po’ per l’egoismo industriale un po’ perché uno Stato non funziona senza lavoratori, non solo quelli degli ospedali, semplicemente moriremmo senza.

Milioni di persone costrette a lavorare per garantire elettricità, cibo, trasporto di merci, liquidità, ordine pubblico, assistenza ecc, senza sufficienti sicurezze. Non è solo un danno per loro ma renderà inutile qualsiasi risarcimento, cassa integrazione, investimento di cui sopra. Stiamo svuotando il mare con i secchielli. E le cronache di contagi in questa o quell’azienda in giro per il Paese si susseguono, ancor prima che sui giornali, sulle chat tra amici, segno di quanto sia diffuso il problema.

In Cina non ne sono usciti in poche settimane solo chiudendo un po’ di gente a casa, affatto.

C’è stata un’immensa opera di sanificazione del paese, di messa in sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro e di commercio. Controlli agli ingressi di ogni luogo di lavoro, fornitura sistematica di dispositivi di sicurezza, dispositivi di sanificazione automatica, è stato pulito ogni volta ogni singolo autobus del paese, ogni singolo lavoratore prima di mettere piede in fabbrica, in Italia si tagliano le corse per non farlo finendo per ammucchiare ancora più gente dentro i mezzi.

Allora la priorità del Paese è questa, sconfiggere il virus, il resto verrà dopo e si vedrà cosa si può fare.

Forniteci di mezzi e metteteci a lavorare anziché in cassa integrazione, nelle stazioni, sui treni, per strada, davanti i negozi o negli uffici ancora aperti e che devono rimanere aperti per fare quello che hanno fatto loro, altrimenti non ne usciremo mai. Non mandate la gente a lavorare con gli stivali rotti e i fucili della prima guerra mondiale.


*di Alessio Ludovici