14 Mag 18

La Carta del potenziale archeologico…

A fine 2016 era stata bandita la procedura pubblica per reperire un esperto per redigere la Carta del Rischio/Potenziale Archeologico del Nuovo piano regolatore, per il quale la Sovrintendenza unica ed i Comuni del cratere chiesero fosse accompagnato da uno studio sui nostri sotterranei, reiterando più volte la richiesta, a seguito della quale l’amministrazione fece il bando. Lo studio avrebbe dovuto contenere una ricognizione del territorio comunale ed uno studio bibliografico e d’archivio per produrre l’elenco delle emergenze archeologiche, rilievi tecnici di vario tipo ed una georeferenziazione digitalizzata.
L’incarico è stato affidato ad un esperto archeologo oltre un anno fa, ma i risultati non sono ancora reperibili in nessun sito istituzionale.
Siamo dunque arrivati alla variante in corso d’opera al tracciato del tunnel intelligente del centro storico, da corso Vittorio Emanuele II su viale Malta, la strada è stata chiusa dall’8 maggio scorso fino al 22 giugno prossimo. Una variante decisa lo scorso febbraio a causa dei ritrovamenti su corso Vittorio Emanuele delle vecchie fondamenta di Palazzo Lucentini Bonanni e di un acciottolato antico che conduceva al vecchio ospedale San Salvatore. Il Codice degli Appalti sui beni culturali prevede un margine d’imponderabilità, cioè quel rischio per cui in caso di lavori pubblici possono essere rinvenuti dei reperti sconosciuti e quindi un cantiere potrebbe essere bloccato. Ma non è questo il caso, tali ritrovamenti dovevano essere rintracciati nei catasti storici degli anni trenta, documentandone nel corso degli scavi l’esistenza oppure scegliendo a monte di non scavare. Ad oggi la Sovrintendente unica Alessandra Vittorini non ha ufficializzato ancora nulla di rilevante mentre la carta del Rischio/Potenziale Archeologico non è reperibile.
Vedremo cosa accadrà dopo il 22 giugno, l’Asse Centrale scarl aggiudicataria del primo stralcio dell’appalto da 40milioni di euro, che costerà almeno il doppio, presenterà il conto per le riserve, ha già incassato 740mila euro, indaga la Finanza, e si continua a scavare senza sapere cosa c’è sotto.