31 Mag 18

L’Urban Center che proprio non ci sarà

Si stanno rinnovando in queste ore le cariche direttive per l’Urban Center dell’Aquila. Luogo di partecipazione mai nato se non come strumento politico diventando spesso luogo di appetiti, di litigi e contese senza confrontarsi liberamente su decisioni da condividere. E anche con la nuova amministrazione, il luogo libero, rischia di diventare braccio armato dei partiti e terreno di spartizione. Le associazioni più significative continuano a tenersi alla larga. Non riusciamo neanche a copiare dalle città che funzionano di più, come Bologna ad esempio, che proprio in queste ore vive il Festival dello Sviluppo sostenibile 2018, dal 22 maggio al 7 giugno, con oltre 40 iniziative, confronti ed esperienze concrete in rete.
D’altra parte noi, abbiamo aderito oggi con l’amministrazione e con un paio di percorsi ciclabili, uno oggi in centro (nella foto), l’altro domani e chiudiamo il Festival con una passeggiata guidata lungo la futura Green Way cittadina in collaborazione con la delegazione aquilana del Fai. Il ritrovo è previsto presso l’incrocio tra via Adriana Graziosi, pista polifunzionale di Monticchio e la Mausonia alle ore 10. Un inizio un po’ timido ma questo è.
Copiamo invece di continuare a stare qui isolati, a rumare e a scannarsi perché una cosa non ci piace, ieri l’Auditorium di Renzo Piano, oggi le statue alla Madona Fore e se ne fa sempre un tifo da stadio avvelenato, piuttosto che momento partecipativo da condividere, perché la partecipazione è una disciplina, spiegano alcuni esperti, per cui ci vorrebbe qualche specialista che spiegasse un progetto, poi cinque o sei tavoli di discussione tra associazioni, persone accreditate e rappresentative di una comunità, un po’ di riunioni, quindi la decisione collettiva e pacificatoria di una comunità così divisa, peraltro. Sarà così? Non dobbiamo più costruire ma rammendare e forse su questo si potrebbe ancora ragionare, c’è poi la neonata Commissione per l’arredo urbano, sicuramente ben pensata, ma della cui attività si sa poco e anche ci fosse un buon Urban Center non ne saprebbe nulla, siamo tarati così.