23 Apr 18

Matera e Parma …e L’Aquila?


Un aggregato all’Aquila vale tutto il Progetto Matera Capitale Europea della Cultura 2019, e vuol dire indotto, così la Sovrintendente unica al nostro patrimonio, Alessandra Vittorini, nel workshop organizzato dal MAXXI all’Aquila qualche giorno fa. 600 domande per partecipare, 100 selezionati, di cui 25 del territorio, per ascoltare, riflettere e capire chi fa cultura.
Città Come Cultura, appunto.
La città è rimasta fuori. In molti avrebbero voluto assaggiare ciò che accade a Matera, un progetto nato dal basso con il direttore Paolo Verri e bandi per selezionare giovani che in giro per l’Europa, rubassero le migliori esperienze da declinare in un’operazione culturale cominciata da mesi.
Poi Federico Pizzarotti e Parma. Prima città creativa Unesco per la gastronomia, poi un percorso di rete e relazioni virtuose, pubblico privato, per arrivare a guadagnare la Capitale italiana della Cultura nel 2020. Ed un assessore al Cultura, Michele Guerra (nella foto al centro con il sindaco Pizzarotti), peraltro docente universitario, decisamente brillante, con un’idea di città partecipata all’intera Giunta, 32 progetti per Parma 2020, oggi già 50.
Abbiamo tanti beni culturali, ha raccontato Guerra, cose splendide ma in odor di carcassa, pensavo, dovevamo trasformare i beni che hanno tutti in moneta corrente, partendo dall’inclusione e senza farsi belli. Con i privati ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti anche cose sferzanti ma poi è nata la rete, quella che dovrebbe sopravvivere alla fine del 2020.
Con i Comuni territorio, 39 su 46, abbiamo creato la Comunità dei Musei con workshop ogni tre mesi, quindi il dialogo con Reggio Emilia e Piacenza, erano nella short list delle candidature, abbiamo riunito i percorsi. Lavoro di squadra un piano industriale pronto per giugno, senza escludere nessuno, abbiamo dialogato con tutti, interloquito con il disagio, incluso gli stranieri e coinvolto le periferie. L’Aquila non ha un’idea di città, oltre la Perdonanza e le commemorazioni per Andrea Bafile, l’assessora Sabrina Di Cosimo non ha saputo porre altro, un video delle scuole sui nostri beni culturali ha dato l’idea, ai cento professionisti, di ciò che si respira all’Aquila.