09 Apr 18

Parco della Memoria… in alto mare

Il Parco della Memoria a Piazzale Paoli in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009 non c’è. Il rup non avrebbe nessuna esperienza di questo tipo, è un perito agrario che ha coordinato finora squadre di operai per il verde. La competenza sarebbe passata alle Opere pubbliche ed il progetto esecutivo è sospeso perché alle integrazioni che avrebbe chiesto il Genio civile non è stato dato ancora seguito e passeranno ancora cinque o sei mesi solo per definirlo, per poi bandire la gara e fare l’appalto. Probabilmente per il decennale, i familiari delle vittime ed una città intera non avranno ancora un luogo della memoria: ce lo vogliamo dire guardandoci in faccia? Vedere mazzi di fiori appesi al cantiere di quella che era la Casa dello Studente, tra il nulla, il cemento e le macchine che circolano, sentire una madre disorientata per non avere neanche più quel rudere dove piangere il proprio figlio, fa male, mentre veicoliamo dati incoraggianti, come il Sindaco Biondi a Rai Radio uno per l’anniversario, distanti dalla realtà. Ricostruzione privata intorno al 70%, significa dire che è fatta, senza però aggiungere che basta lasciare il corso principale per trovare solo distruzione. Le scuole per cui abbiamo i fondi dal 2010 sono completamente al palo, la ricostruzione sociale non è neanche pensata ed i centri commerciali sono diventati i luoghi preferiti del passeggio.
La ricostruzione pubblica sconta ritardi importanti oltre alla farraginosità delle norme: e allora che si fa? L’Aquila città dalle mille opportunità ed un’importante partita con i fondi per lo sviluppo che ammontano a più di 300milioni di euro. Ed ancora il GSSI e l’Università che registra quasi 20mila studenti, capace di sfornare persone che trovano lavoro. Ma dove? Sulla restituzione delle tasse per Biondi il Governo è stato un po’ troppo a guardare invece di reagire ed oggi i nodi vengono al pettine, la richiesta di restituire circa 70milioni di euro sarebbe un colpo mortale alla nostra economia.
Contraddizioni che fanno male, un confronto aperto e sincero sul come siamo messi a nove anni dal sisma e sulle ragioni per cui il Parco della memoria ancora non si fa, farebbe un gran bene a tutti.