18 Mag 18

Piano urbano mobilità, ma fattibile

Il Piano urbano della mobilità, Pum, poi diventato Pums, per mobilità sostenibile deve avere concretezza nel breve periodo sul fronte traffico, viabilità, parcheggi e centro storico.
L’ex sindaco assicurò un centro pedonalizzato, la Tps di Perugia fondata da Ciurnelli, che studiò il Pum nel 2007 e lo aggiornò nel 2012, previde ztl in centro già nel 2014, promise mobilità lenta, trasporto collettivo migliorato, sosta e logistica della ricostruzione. Una decisa riqualificazione del centro storico completamente pedonalizzato, accessibile con una rete di metrobus in grado di collegare le frazioni tra loro e con il cuore della città ed un sistema di navette ecocompatibili che man a mano che il centro storico inizierà a rivivere, renderanno più agevole l’accesso alle attività commerciali. Ed anche il completamento di percorsi pedonali per raggiungere il centro storico da più versanti, così da incentivare le attività non solo sull’asse centrale, quindi una metropolitana da Sassa a San Demetrio ed un anello intorno al centro storico in sostituzione di via XX Settembre che avrà un ruolo più urbano.
Dopodiché arriva Biondi, Carla Mannetti prende in mano la mobilità ed annuncia più spazio alla mobilità sostenibile, più attenzione alle frazioni ed una più ampia partecipazione delle collettività e la direzione sempre a Ciurnelli, socio fondatore della Tps di Perugia.
Ma che vogliamo fare da subito per circolare?
Per gli urbanisti del Prg di Cialente il Pum, pur se rivisto nel 2012, era una pianificazione troppo ambiziosa, senza la disponibilità di buona parte delle risorse, e con una fattibilità a dir poco decennale, suggerivano, tre anni fa, intanto un semplice Piano urbano del traffico, il Put, realizzabile in un biennio, per dare priorità alla viabilità ordinaria e ai parcheggi per il quotidiano ed eventi periodici, una piccola pianificazione mai realizzata. E continuiamo con i libri dei sogni senza andare per gradi.