24 Nov 17

Progettisti, incarichi ignoti al 19.4%

400milioni di euro fermi, per i ritardi dei tecnici nel presentare la seconda parte della scheda parametrica, un anno di ritardo, a sentire il capo Usra, Raniero Fabrizi. 1.600 schede parametriche parte prima depositate, di cui è stato esaminato solo il 40% (724); ed il 60% delle parti seconde presentate (409 su 724), quindi ne sono state istruite 250. Su quelle ereditate dalla filiera su 23mila 835 ne restano da fare 529. E nessuna penalità e limite agli incarichi è mai stata disposta per legge per il sisma del 2009. L’Ufficio speciale ha dato l’ultimatum ad una settantina di pratiche da integrare, presentate quasi dieci anni fa con la filiera, per cui se entro gennaio non ci sarà riscontro alcuno, archivierà tutto. E tutto tace.
Sull’Open data ricostruzione, al primo posto per mole d’incarichi non c’è alcun referente o nome, ma 2.616 incarichi ed un importo dei lavori praticamente inesistente pari 24milioni 221,353 euro.
Al secondo posto Salvatori Antonello con 424 incarichi per 265milioni di euro di lavori; c’è quindi Petrella Paolo, lo studio Millimaggi, Arduini Roberto e Marchetti Amedeo al sesto posto, che ha 238 incarichi per oltre 50milioni di lavori. Considerato il dieci per cento che gli tocca di parcella sono straricchi. E in queste sacche di ricchezza c’è una fetta di professionisti fantasma, 360, sul totale di 1.857 progettisti coinvolti nella ricostruzione, la cui provenienza, e lo certifica lo Stato, è ignota. La fetta più grande se la becca l’Abruzzo, 1.155, ma al secondo posto per mole d’incarichi, emerge questo spicchio del 19.4% di incarichi fantasma che non becca neanche il 4% degli importi; il 64.5% tocca ai professionisti dell’Aquila per oltre 3miliardi e mezzo di euro di lavori; un miliardo e sette, il 31.8%, ai professionisti fuori L’Aquila, e a loro, chi sono?, le briciole. Perché?
Una sacca di lavoratori fantasma che non interessa chi s’indigna per il lavoro nero nei cantieri, saranno studi all’estero o peggio giovani e professionisti sfruttati pagati meno di tutti, a fronte degli  studi d’Abruzzo, che incassano 4milioni e 353 mila euro, almeno stando ai dati ufficiali aggiornati.