14 Feb 20

WWF, Progetto Salvafratino 2020

Anche quest’anno WWF Abruzzo, nell’ambito del Progetto Salvafratino Abruzzo che porta avanti insieme all’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, ha inviato una nota ai 19 Comuni costieri abruzzesi e alle aree naturali protette con semplici suggerimenti per tutelare questo piccolo uccello nidificante anche sulle spiagge della nostra regione e purtroppo in forte declino in tutt’Italia.

Il numero dei Fratini è infatti in calo anche da noi, come si evince dal dossier https://d24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/il_fratino_estratto_drn_59_autocopertinato.pdf

Nel 2019 i nidi censiti e seguiti dai volontari del progetto Salvafratino sono stati 43, ma solo in 22 casi la cova si è conclusa con successo. Più della metà dei nidi sono stati individuati sulla spiaggia di Ortona e sulla Riserva regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi. In altre aree dove i fratini erano presenti come Vasto e Pescara sembrano invece scomparsi come nidificazione.

I nuovi nidi vengono segnalati alle amministrazioni per alcuni accorgimenti relativi alla pulizia delle spiagge, al controllo dei cani e dei gatti vaganti, alla tutela della vegetazione spontanea, ecc. per non arrecare danni o disturbo alla specie. Le stesse ordinanze balneari che la Regione Abruzzo promulga all’inizio della stagione, ricorda WWF Abruzzo, stabiliscono che, nelle operazioni di livellamento e allestimento delle aree in concessione e delle spiagge libere comunali, devono essere salvaguardate le zone vocate al fine di consentire la schiusa delle uova del Fratino. Tra i criteri di aggiudicazione della Bandiera Blu la FEE ha aggiunto la tutela del Fratino e della tartaruga Caretta Caretta.

Anche i singoli cittadini possono essere d’aiuto, partecipando da volontari al Progetto Salvafratino Abruzzo. Bastano anche poche ore per vigilare su brevi tratti di spiaggia e partecipare ad un grande progetto di conservazione dal basso. WWF rivolge un invito a tutti coloro che fossero interessati a scrivere a abruzzo@wwf.it.

La pulizia delle spiagge libere, deve essere effettuata al massimo entro la prima metà del mese di marzo. Successivamente a tale data il Fratino inizia a nidificare per cui è bene consultare il WWF Abruzzo o i volontari del progetto Salvafratino per conoscere le aree interessate dalla nidificazione nel territorio di competenza.

Qualora si dovesse presentare la necessità di pulire le spiagge libere in periodi di nidificazione, da metà marzo alla fine di luglio, si deve procedere manualmente dove è segnalata la presenza del Fratino assicurando la presenza di esperti.

Si sottolinea che nei tratti di costa in cui sono presenti le dune la pulizia meccanica della spiaggia, anche quando strettamente necessario e consentito, deve svolgersi ad almeno 10 metri dal piede della duna o dalle aree delimitate con funi e paletti.

Coppia di fratini

Per quanto riguarda gli eventi di pulizia a mano del litorale finalizzati alla raccolta di rifiuti di plastica o di altro materiale non organico, il WWF ricorda alle amministrazioni che, possono essere svolte senza problemi nel periodo settembre/febbraio, ma dal mese di marzo in poi è bene chiedere informazioni al WWF Abruzzo o altro gruppo di volontari del progetto Salvafratino.

Seguendo l’esempio del Comune di Alba Adriatica dove, per la prima volta in Abruzzo l’amministrazione, collaborando con il WWF e l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, ha realizzato un’area dedicata al Fratino e al Giglio di Mare, possono individuarsi aree, anche di limitate dimensioni, dedicate alla tutela del litorale.

Piccole aree interdette alla fruizione turistica e alla pulizia meccanica, mediante delimitazioni con pali e funi. Per consentire ai bagnanti di raggiungere comunque agevolmente la spiaggia, tali aree possono essere dotate, se necessario, di passerelle di legno. In queste aree è bene posizionare pannelli didattici al fine di fornire un’adeguata informazione e sensibilizzare cittadini e turisti.

Allo scopo di prevenire atti di vandalismo va anche valutata la possibilità di dotare tali aree di un sistema di videosorveglianza.

I cani in spiaggia possono rappresentare una minaccia per il Fratino sia perché danneggiano i nidi, sia perché arrecano stress alla specie nella fase della cova.

Nel 2014 la Regione Abruzzo ha approvato la legge 17 aprile 2014, n. 19 sull’ingresso degli animali d’affezione in spiaggia. Ai sensi della normativa richiamata, entro il 30 marzo di ogni anno, i Comuni possono individuare le aree in cui è vietato l’accesso di cani e altri animali da affezione proprio per non arrecare danni al Fratino. In tali aree è opportuno posizionare cartelli di divieto per l’accesso ai cani che illustrino anche la motivazione di tale divieto, mentre in tutte le altre aree, in cui è consentito l’accesso ai cani, è altrettanto opportuno potenziare o, dove è del tutto assente, installare, una segnaletica che inviti a controllare i cani sulle spiagge.

Fermo restando il rispetto delle procedure fissate dalle vigenti normative di settore, vanno evitati, in particolare nelle fasi di nidificazione, schiusa e involo,  il prelievo e lo scarico di sabbia in aree in cui il fratino nidifica poiché tali interventi possono compromettere l’habitat della specie e provocano la distruzione o l’abbandono dei nidi.