16 Lug 18

Piano mobilità: L’Aquila lascerà le auto?

Mobilità sostenibile, dispersione insediativa con il Progetto case e Map, parcheggi e centro storico, l’amministrazione comunale lavora al nuovo Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, con un gruppo di lavoro interno e la consulenza dell’ingegner Stefano Ciurnelli, che prosegue così l’opera avviata da Cialente ed aggiornata subito dopo il sisma. Con una s in più, Pums, perché nel 2014 l’Ue ha posto al centro delle città, era ora, le persone.
Un traffico che all’Aquila esplode dopo il sisma 250mila spostamenti giornalieri all’interno della direttrice est/ovest estesa come il raccordo anulare a Roma, 380mila spostamenti elementari per il 70% all’Aquila, ha spiegato Ciurnelli, per un popolazione che invecchia ed un maggior numero di stranieri. Il trasporto pubblico va migliorato, auto private usate con un incremento del 10% già nel 2011, rispetto all’ante sisma, un’evoluzione che le città vivono in un decennio ed un vero stress viario per mai meno di 4mila veicoli l’ora nelle zone più trafficate come viale Corrado IV, le Statali e viale della Croce Rossa fino a 18mila passaggi al giorno, per il consulente che ha illustrato alla stampa, un primo documento alla presenza dei tecnici, ingegneri e dipendenti comunali, del sindaco Biondi e dell’assessore Carla Mannetti.
46milioni di euro ed una prospettiva di car sharing, biciclette per andare al lavoro, le usano anche in territori simili ai nostri nel quotidiano, ed un trasporto locale da rivedere, le corse ci sono, 250 al giorno ma potrebbero portare anche al Progetto case, sono concentrate solo nelle ore di punta e non sono integrate con il trasporto extra urbano per cui andrà sollecitato un tavolo con la Regione.
Da quanti anni ci si prova?
Il servizio pubblico ad  oggi lo usano per lo più studenti (40%), per il 22% utenti stranieri e per il 20% lavoratori, il resto non è significativo bisogna fare in modo che attragga anche casalinghe e anziani, è troppo tarato sulle esigenze base, nonostante le corse siano tante per 3milioni e 300mila passeggeri l’anno e in molti non pagano il biglietto.
Ed ancora gli studenti universitari che per il 65% vengono da fuori e dalla fascia Adriatica, per cui non bisognerebbe solo puntare alla Tiburtina della capitale. Quindi gli studenti delle superiori, 7mila, per lo più aquilani, 75%, occorrerebbe indurli al bus e non a parcheggiare a Colle Sapone.
Il feedback per capire come agire non è tornato, c’è disinteresse, quindi si fatica a vedere le urgenze tra commercianti, pendolari e residenti. La Mannetti si concentrerà subito sullo snodo della Stazione ferroviaria per noi è centrale, ha detto, dove nascerà un grande parcheggio; poi la vertenza con la M&P, la società che gestisce il megaparcheggio, quindi un nuovo Regolamento zona verde e zona rossa, resta il disco orario in centro e soste su strisce bianche e a breve l’incontro con imprenditori come Barattelli, Del Beato e Palmerini per parcheggi di scambio e per i pendolari su aree bianche nella zona ovest.
Riguardo i parcheggi sono state monitorate 25 aree  per capire le necessità, magari uno di scambio a  Piazza d’Armi mentre è partito il project financing per quello a San Bernardino. Siamo pronti? Perché poi mentre a Palazzo Fibbioni si parla di futuro, giù sfrecciano suv in pieno centro mentre il negoziante esercente non può non parcheggiare fuori la porta. Ci sarà anche un focus da settembre sull’inquinamento, sulla stima dei veicoli che attraversano la città, est ovest, quotidianamente, congestionandola in una maniera aggressiva ed invivibile. La questione è culturale e di qualità della vita, se abbiamo gli studenti vanno attratti sui servizi e anche questi sono ragionamenti annosi da concretizzare. Ci sarà anche un Piano traffico in cui georeferenziare gli incidenti con il GIS comunale, è una città  che si muove solo con le auto, ha concluso Ciurnelli, negli ultimi tre anni solo il 4% degli incidenti ha coinvolto pedoni o ciclisti una percentuale che cresce in città come Bologna ad esempio, segno che ruota solo intorno all’automobile.
Si comincerà ad incontrare la gente ed i portatori d’interesse da settembre, dopodiché si stilerà un Piano definitivo concertato da approvare entro ottobre 2019.  I canali di finanziamento sono diversi, per il capoluogo di Regione, nonostante abbia meno di 100mila abitanti, si prevedono anche 700mila euro per le progettazioni, per Ciurnelli, un ulteriore veicolo per il Pums, certo è che non è un faldone da lasciare nel cassetto, come dovrà essere impostato, capire come reagirà e se risponderà la cittadinanza, aggiustare il tiro ed incrementare le scelte farà parte di un gioco che la gente e l’amministrazione, dovranno scegliere di giocare davvero.