16 Dic 17

Riserve sottoservizi, arriva la Finanza

La Guardia di Finanza ha acquisito le carte della transazione sui sottoservizi della Gran Sasso Acqua spa. 740mila 917,80 euro liquidati in favore dell’Ati aggiudicataria Acmar-Taddei-Edilfrair, a fronte di qualche milione di riserve chiesto dalle imprese, su un appalto di 40milioni di euro.
La notizia trapelata in questi giorni riguarda l’operazione transattiva chiusa ad aprile dal dirigente amministrativo Raffaele Giannone, peraltro oltre la fine dell’esercizio 2016, sostenendo di avere per legge anche un potere transattivo, osservato invece dal Collegio sindacale che al contrario suggerì, a fine giugno, di sottoporre l’accordo alla presa atto del Cda della società come azione correttiva, in nome del principio di una corretta amministrazione. Ma nel momento in cui il Di Benedetto sindaco ormai sconfitto, il 13 luglio cercò il riconoscimento da parte del Cda che ancora presiedeva, registrò una seduta deserta e proprio il giorno seguente s’insediò il nuovo Consiglio comunale con Biondi sindaco.
L’attuale Cda, guidato dall’avvocato Fabrizio Ajraldi, fedelissimo del sindaco Biondi, si riunirà alla fine della prossima settimana per trovare strumenti correttivi che possano legittimare i passaggi. Peraltro velocissimi, li ricostruiremo date e carte alla mano nei prossimi giorni, su cui il direttore dei lavori Alessandra Marono si pronunciò negativamente il 2 marzo scorso, e su cui penderebbe ancora la pronuncia di un parere dell’Autorità anticorruzione, ma la scelta s’impone per continuità amministrativa. Il CdA non può impaludare i cantieri in corso, d’altra parte il controllo analogo dell’Ato potrebbe volere altri approfondimenti ed infatti Biondi pare intenzionato a portare all’Assemblea dei sindaci la determinazione del Cda, così da concordare la richiesta di un parere pro veritate. Cioè qualcuno che si prenda la responsabilità di sottoscrivere la legittimità di passaggi totalmente amministrativi, anziché tecnici come impone la legge, che hanno implicato l’uso di soldi pubblici e la possibile turbativa di un appalto milionario.