21 Ott 18

Save the Children di Expo, come riuso

I materiali del padiglione Save the Children all’EXPO 2015 di Milano sono stati dismessi, e riutilizzati per una scuola allestita in Libano per i rifugiati della guerra in Siria.
Un esempio di riuso e rigenerazione di materiali che concorrerà all’11ma edizione del World Architecture Festival, che si terrà ad Amsterdam dal 28 al 30 novembre prossimi, con le più significative architetture mondiali. Per l’Italia sono stati selezionati anche Robabecciah, il padiglione dell’Egitto alla sedicesima Biennale di Architettura di Venezia; l’installazione artistica, housEmotion, al Fuorisalone di Milano; Bamboo stalactite, installazione temporanea nell’ambito della Biennale di Architettura di Venezia; Zallinger: back to the origins, demolizione e ricostruzione di un rifugio sull’Alpe di Susi, Bz; Messner: a childood dream comes true, residenza nel Sud Tirolo e NOI Techpark, rigenerazione urbana di vecchi edifici industriali.
Sette progetti tra edilizia e riuso, installazioni e sensibilità dei progettisti verso il cohousing, la sharing economy, la riduzione degli sprechi e l’attenzione al riciclo. Architetture e strutture temporanee sensibilizzando alla riduzione dell’impatto ambientale dell’uomo, al riutilizzo e alla rigenerazione urbana.
Lo Studio h+ aveva ideato e creato il Padiglione di Save the Children per Expo, su 800mq circa, moduli irregolari negli ambienti espositivi, spiegano, presenta uno spazio immaginario, domestico e accogliente, che evoca i luoghi in cui Save the Children opera. L’architettura è formulata per essere permeabile e aperta fra l’interno e gli elementi di paesaggio esterni. Sono stati scelti materiali semplici come il legno e la lamiera, il pavimento in calcestruzzo e terra stabilizzata, che invitano il visitatore a sperimentare il calore e i colori di territori lontani.
Nel 2010, nell’ambito del Festival, l’Italia aveva vinto il premio World Building of the Year, con il MAXXI di Roma, disegnato da Zaha Hadid, vedremo come andrà ad Amsterdam. Nel 2017, ha convinto un progetto di ricostruzione post terremoto nel villaggio di Guangming, colpito dal sisma del 2014, di un team di architetti dell’università di Hong Kong.
Belle cose, lontane anni luce dalla ricostruzione post sisma 2009.