16 Ago 19

Senza fare rete, con un turismo fai da te

Le aree interne vanno bene nonostante le pubblicità sull’autostrada dei Parchi, di Abruzzo Turismo, che richiamano solo alla costa, alle piste ciclabili sulla costa, ed ad una costa a misura di famiglia, la società regionale pubblica, infatti, nei cartelloni pubblicitari sull’A/24, ha dimenticato montagne ed aree interne che comunque vanno avanti. Senza sapere dove vanno, ma vanno.
Capita infatti di leggere Davide Galli, Presidente nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche, AIGAE, che tra gli eventi nell’Italia da amare ma che non conosciamo, citi nelle notti di Ferragosto la luna piena da ammirare al rifugio più alto degli Appennini, la vedremo nel suo massimo splendore il 15, racconta, al Rifugio Franchetti, che con i suoi 2.433 m. è il più alto degli Appennini, aggiungendo l’invito per sabato 17, dal Lazio verso l’Abruzzo sulla via dei lupi con un’escursione della durata di cinque giorni in compagnia degli asinelli, trekking attraverso Parchi e Riserve, con buon cibo e posti incontaminati.
Notizie da scoprire per caso perché ancora non siamo strutturati e proviamo troppo timidamente a fare sistema. Le aree interne da Guardiagrele a Pescasseroli e le aree interne con i borghi, tutti i borghi con la costa, tutti, ognuno per conto proprio, e con poche informazioni da offrire a turisti assetati di cultura, di storia e di territori da scoprire.
Anche noi, nel mese della Perdonanza celestiniana e della basilica di Collemaggio, miracoli non ne facciamo, le basiliche, quella di Collemaggio come quella di San Bernardino, chiudono infatti alle 19. Turisti non turisti, sbarrano le porte anche se c’è ancora tanto passeggio, chiusura mentale difficile da destrutturare.
Negli ultimi giorni, peraltro, sono state ufficializzate due piattaforme virtuali per la promozione della rinascita, dei nostri luoghi culturali, l’una istituzionale con i fondi per la ripresa ad opera del Formez, l’altra da parte di un’associazione di promozione sociale. Ognuna per conto proprio.
La promozione di un monumento dopo l’altro, di una chiesa dopo l’altra senza un circuito, senza un fattore identitario e senza ancora sapere, perché non lo sappiamo, quanti B&B abbiamo e ne sono davvero tanti in centro storico, cosa offrono, gli orari e le aperture delle chiese o visite guidate, circuiti turistici nei Quarti, il capoluogo che dialoga col Gran Sasso, con i rifugi, con i siti archeologici, con l’enogastronomia, coi calcioni di formaggio di Calascio e Castel del Monte piuttosto con i coglioni di mulo di Campotosto.
Arriviamo al paradosso sempre più concreto per cui i turisti aumentano ma non sappiamo ancora come gestirli o come indirizzarli in maniera organica. 
Da noi, come sulla costa d’Abruzzo.