26 Set 16

Via Sallustio, non c’è più tempo ormai

La mancanza di un Piano di ricostruzione per L’Aquila, comincia a farsi sentire. Non c’è un’idea di riqualificazione. Non c’è una strategia per l’intero centro storico. Non c’è un solo Quarto, oggetto di riqualificazione vera. Sta tutto tornando su esattamente com’era e dov’era, perché così ha voluto l’assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. Ha lasciato vivere le Norme tecniche del Piano regolatore del 1975, così da non poter modificare volumi, superfici e sagome del centro storico per cui non si può migliorare nulla dell’edificato preesistente al sisma, comprese le palazzine frutto delle speculazioni urbanistiche di trent’anni fa. Stamattina una mozione su piazza Fontesecco e via Sallustio, passata all’unanimità, per un miglioramento che pure i consiglieri vorrebbero, non avendo compreso appieno che la storia di questa città è ormai determinata, ha dimostrato che la parte pubblica non ha intenzione di riqualificare nulla. Non siederà con i privati per convincerli a fare meglio, ci ha provato per Porta Barete, per riaprire l’antico varco di accesso alla città, ma lo ha fatto quando i proprietari avevano già iniziato gli scavi per i lavori, solo perché pressato dall’opinione pubblica. Sarebbe stato forse diverso inserire il progetto nel Piano di ricostruzione del 2010. Ma quel Piano non c’è mai stato. Oggi è stato chiaro. Si può fare tutto, per lui, anche su Via Sallustio, solo che entro quest’anno dovranno presentare i progetti, avremo due tomi di domande a cui non sapremo rispondere, ha ammonito, scegliete voi la strada migliore. Poco prima aveva detto che l’aumento dei volumi, comporterebbe dei costi in più che i proprietari non sosterrebbero. Stiamo scrivendo la storia di questa città con i piedi. Manca la consapevolezza piena dei rappresentanti della città, manca coscienza ed autocritica ad un assessore, Di Stefano, che non ha i titoli e la sensibilità per mettere mano ad un centro storico così importante. Abbatteranno le brutture solo dove vorranno i privati. Una ricostruzione completamente finanziata dallo Stato, nelle piene mani dei proprietari.